Sono iniziate le prime trasmissioni di Galileo, il sistema di posizionamento satellitare europeo. I primi test sono stati effettuati da un gruppo di ricercatori del Politecnico di Torino in collaborazione con l'Istituto Superiore Mario Boella. Ad oggi sono quattro i satelliti spediti in orbita per sostituire il sistema statunitense di navigazione, quello che conosciamo come GPS. Da ieri, 12 marzo 2013, i quattro satelliti trasmettono un segnale buono.   

Stando a quanto comunicato dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa), in orbita si prevede verranno lanciati in totale 30 satelliti, di cui quattro sono già operativi appunto - i 30 satelliti saranno i componenti del nuovo sistema di navigazione che negli anni a venire andrà a sostituire il GPS.

Da un paio di giorni a questa parte i satelliti Galileo trasmettono un segnale valido, il quale già permette, in certi limiti, il tracciamento del posizionamento. A provare che i satelliti funzionano sono stati i membri del team NavSAS (Navigation Signal Analysis and Simulation), il gruppo di ricerca del Politecnico di Torino e dell'Istituto Superiore Mario Boella, che è riuscito a calcolare la posizione basandosi unicamente sui satelliti Galileo, in una questione di pochi minuti.

Tutti e trenta i satelliti si prevede arriveranno in orbita il prossimo anno, il che significa che Galileo dovrebbe diventare operativo entro la fine del 2014.

Cosa cambia tra il sistema di navigazione europeo Galileo con quello statunitense Gps? Secondo i ricercatori, Galileo consentirà agli utenti di calcolre con maggiore precisione la loro posizione nel tempo e nello spazio rispetto al Gps.

Negli ultimi anni, il Politecnico di Torino e l'Istituto Mario Boella, con l'aiuto anche di esperti di altri istituti di ricerca e università italiane, hanno lavorato per sviluppare prototipi di navigatori satellitari e nuove applicazioni basate sul sistema Galileo.